Australia #1: lo spettacolo dei tropici

5 07 2009

Prima tappa a Downunder: Cairns, nel Queensland!

Finalmente ce l’ho fatta!  Ho iniziato a buttare giù i racconti del viaggetto in Downunder ormai 2 mesi fa (28 Aprile – 10 Maggio 2009).

In realtà ci sono così tante cose da raccontare e da mostrare che più che un blog sembra di scrivere un romanzo… ma visti i tempi, vanno più di moda le fiction e pubblicherò questo viaggio a puntate, anche perchè il tempo di scrivere tutto in una volta non ce l’ho.

Sguardo tropicale

Alla lagoon di Cairns

A questo scopo ho creato una pagina apposita (vedi menu in alto) che conterrà il viaggio per intero, incluse le foto, anche se la aggiornerò di volta in volta dandone notizia qui sulla Home.

La prima puntata è ambientata nell’Australia tropicale del Queensland. Facendo base a Cairns, dal 29 Aprile al 1 Maggio ci siamo veramente goduti lo spettacolo dei tropici, dalla Grande Barriera Corallina alla foresta pluviale con un’infinità di specie viventi che non si trovano altrove!

Non vi anticipo altro, a parte queste due foto, e vi lascio al romanzo augurandovi buon viaggio virtuale in AUSTRALIA!!!

Sguardo tropicale





Mamma son tanto felice

14 05 2009

…perchè ritorno da te!

Buon compleanno alla mia Mamma, la più bella e brava del mondo!!! 母に、世界の一番きれいでいいお母さんに、お誕生日にお目出度うございます!

Non è retorica, ma non capita di dirglielo così spesso…
Manca poco poco poco, fra 9 giorni sarò di nuovo a casa, e dopo altri 5 giorni torna pure mia sorella e finalmente la famiglia si riunisce!
9日間後国へ帰るの。そして、その後5日間後妹ちゃんもスペインから帰るので、ついに家族は一緒に揃っています!

Sono appena tornato dall’Australia, un lungo e incredibile Viaggio (con la V maiuscola di Viaggio, più che di vacanza) di 12 giorni nelle principali città della costa est (quella più popolata), passando dai tropici al clima temperato e all’autunno, dai coralli a koala, e così via! Sono veramente tante le cose da raccontare e le foto mostrare, e con un po’ di tempo lo farò a poco a poco 🙂

先日オーストラリアの12日間の旅行からもどりました。話も写真も本当に多があって、しょうしょにブロッグで書くつもいですね!

Al tramonto a Sydney, con la testa già un po' in Italia...

Al tramonto a Sydney, con la testa già un po' in Italia...

Qualcuno starà cominciando a odiarmi per il viaggio down under, ma molti si staranno chiedendo come mai torno in Italia. Non torno definitivamente, il Vulcanus finisce ad Agosto, quindi dal 7 Giugno sarò di nuovo qui a Tokyo a lavoro per gli ultimi 3 mesi di tirocinio (e chissà che sarà dopo…). E allora?

Semplice, torno perchè devo rispondere ad un invito di quelli ufficiali, seri, con tanto di partecipazione speditami a casa!
また、どうして帰るの?答えは簡単ですね。大切のイベントにフーマル招待されましたよ!

La busta...

La busta...

Il

...il contenuto...

La felicità non va inseguita ma è un fiore da cogliere ogni giorno perchè essa è sempre intorno a te…

Manuela e Daniele si sposano!! マヌエラダニエレと結婚する!

La mia cuginissima, nonchè quasi sorella per me, si m-a-r-ì-t-a il 30 Maggio!
マヌエラちゃんは、私の従姉で、5月30日結婚する!

Partecipazione per il matrimonio di Manu e Dani!

Partecipazione per il matrimonio di Manu e Dani!

E ho pure avuto l’onore di ricevere l’invito per primo e con largo anticipo, quasi 2 mesi fa. Giustamente,  in qualità di testimone della sposa predesignato, che si trova dall’altra parte del mondo, meglio fare le cose per tempo…. ‘nsi sa mai prendere impegni in Japan per quel giorno!

Al tramonto a Sydney, con la testa già un po' in Italia...

Lettera di Manuela

E ho pure la prova datata 13 Marzo 2009 😀

Da cui scopro che… per i matrimoni si fanno pure le prove generali e devono partecipare anche i testimoni, ganbatte Giuseppe-san! Menomale che ai matrimoni si mangia pure (cosa da non sottovalutare dopo 9 mesi in Giappone, dalla cucina molto interessante ma lontana anni luce da quella italiana…)! 😛

Sgherzi a parte, un abbraccio a tutti! A presto 😉

ps: casualmente ho scoperto solo ora la funzionalità “ritocca” di iPhoto che sicuramente esiste da secoli, ma che finora ignoravo, e che è incredibilmente semplice ed efficace (vedi indirizzi e altro nascosti nelle foto sopra)!





Un viaggio mordi e Fuji

20 04 2009

Sabato 18 a vedere il mitico Monte Fuji, finalmente dopo 8 mesi lo vedo come si deve. Siamo stati nella regione dei “cinque laghi“, a 1000 mt. d’altezza del vulcano che, alto 3.776m (circa 400 in più dell’Etna), è la montagna più alta del Giappone e considerata sacra da tutti i giapponesi.

Come suggeriva un articolo di giorno 16, ci aspettavamo i ciliegi nel pieno della fioritura ma evidentemente “pieno della fioritura” significa anche inizio della caduta dei fiori (come dicevo nel post precedente). Sebbene il giorno prima avesse piovuto, sabato è spuntato piano piano il sole, ma la vista del Fuji non è stata proprio limpida (specialmente di mattina), e di conseguenza le mie foto alquanto amatoriali forse non riescono a rendere bene l’impressione che si prova dal vivo.

Vista dal Minshuku village

Vista dalla costa più vicina del Kawaguchiko

Dei 5 laghi abbiamo visitato solamente il Saiko (西湖) e il Kuwaguchiko (河口湖). In prossimità del Saiko (che letteralmente significa “lago occidentale”), abbiamo visitato il Minshuku village, un villaggio spazzato via da un tifone quarant’anni fa e ricostruito di recente a mo di museo con case tradizionali adibite a mostre, negozi di artigianato e souvenir, o ristorantini di soba e udon.

Vista dal Minshuku village

Vista dal Minshuku village

Una casa del Minshuku village

Una casa del villaggio

Vista dal Minshuku village

Al lago Saiko, con vista sul Fuji

Inoltre sul lago abbiamo visto gente pescare, fare surf, e siamo sicuri che in estate è un posto bellissimo per fare il bagno!

Intorno al Kawaguchigo (che letteralmente significa “lago bocca del fiume”), il più vasto dei cinque laghi, la costa è punteggiata da immancabili alberi di ciliegio, anche se come dicevo prima la fioritura è ormai in fase terminale. E con questo, per quest’anno ho chiuso con i sakura che hanno “colorato” le ultime 3 settimane.

Una casa del Minshuku village

Sakura sulla costa del Kawaguchiko

Il lago

Il lago

Goodbye Sakura...

Goodbye Sakura

Vi lascio con un primo piano del Fuji…

Primo piano Fuji

...la vetta ed un versante.

…e con un tramonto filtrato dalle montagne russe del parco di divertimenti Fuji Q High Land di Kawaguchi, in assoluto tra le più alte del mondo.

Tramonto con Fuji Q High Land

Tramonto con Fuji Q High Land

Non perdete le altre FOTO!





La Sakura è finita…

18 04 2009

…andate in pace!

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Petali di fiori di ciliegio caduti

Petali di fiori di ciliegio caduti





Sendai, mari e monti (parte II)

26 03 2009

Il secondo giorno di viaggio sapevamo che sarebbe stata una bellissima giornata di sole e volevamo sfruttarla per un’escursione fuori dalla citta’, verso località di montagna distanti circa 1 ora. C’erano un bel po’ di possibilità e posti da vedere: la cascata di Akiu (considerata una delle 3 cascate più belle del Giappone), l’Akiu Onsen, la gola rocciosa di Futakuchi, Yamadera. Sapevamo anche che sebbene geograficamente fossero tutte nella stessa zona, i tempi e i trasporti avrebbero limitato tanto.

Senzan Line, da Sendai per Yamadera

Senzan Line, da Sendai per Yamadera

Alla fine ci si è messo il servizio di autobus che serve la zona, che inspiegabilmente ha molti meno collegamenti durante i finesettimana e i giorni festivi verso quelle località che… in realtà sono fondamentalmente attrazioni turistiche, e si sa che i turisti in genere viaggiano nei giorni festivi!! Mah… siamo in Giappone, a volte meglio non chiedersi il perchè di certe cose 😛

Alla stazione di Yamadera

Cartello alla stazione di Yamadera

A me ispiravano molto le descrizioni di Futakuchi, ma considerati gli scarsi collegamenti e le opzioni possibili, abbiamo deciso di andare a Yamadera, di cui sapevamo della presenza di un tempio, della possibilità di scalare la montagna, e poco altro.

Casualmente però avevamo anche letto in un sito internet che si poteva raggiungere Yamadera a piedi attraverso un percorso tra valli, ruscelli, ponticelli e cascate in mezzo alla montagna, che parte dalla stazione precedente (Omoshiroyama 面白山, “la montagna interessante” o “divertente“?). Così, se si vuole, si può trasformare questa gita a Yamadera (per cui 2 ore bastano e avanzano) in una gita di un giorno.

Nonostante poco prima di arrivare avessimo visto neve, ancora una volta ispirati dalla legge del ganbatte (alla faccia delle Converse di Tommaso e Giusj, ideali per fare hiking sulla neve!), abbiamo optato per scendere dal treno a Omoshiroyama, e cercare “il percorso che parte alla sinistra della stazione”, come suggerito da quel sito.

Omoshiroyama, sentiero chiuso

Omoshiroyama, sentiero chiuso

Immediatamente appena scesi dal treno, vediamo una sorta di sentiero la cui entrata però è chiusa (vedi foto a sinistra). E ci chiediamo “vuoi vedere che con tutta sta neve il percorso è chiuso, e ci tocca aspettare il prossimo treno?” (che per la cronaca passava dopo 1 ora circa)… Scopriamo che la stazione si trova proprio in corrispondenza della stazione di skilift di un impianto sciistico. Ci confermano che il percorso è chiuso e che il treno passa dopo un’ora, e ormai andiamo comunque a fare due passi sulla neve con l’intenzione di fare qualche foto. C’eravamo solo noi e 2-3 persone che sciavano.

Fortunatamente pero’ scopriamo subito l’inizio del “percorso” con l’indicazione “per Yamadera –>” e non era sbarrato … che male c’e’ ad imboccarlo? In realtà non si trattava del percorso di hiking, ma della strada che consente nelle stazioni non invernali di raggiungere Omoshiroyama in macchina, e che ancora è chiusa per via della neve. Pazienza, fare il vero percorso più a contatto con il fiume e il bosco, magari in autunno sarebbe stato suggestivo, ma non ci è andata male lo stesso!

Inizio della strada, in fondo si intravede ancora limpianto.

Un primo panorama

Un primo panorama

La foresta intorno a noi

La foresta intorno a noi

Camminando notiamo alberi spezzati, massi caduti dalla montagna, qualche piccola frana, e la forza della natura incontrollata da qualche mese… che faticaccia che faranno ogni anno per ripulire tutto e ripristinare la strada! La giornata di sole però ci fa godere tutto, e passeggiare in mezzo alla natura, solo noi e nessun altro, è proprio quello che ci serve dopo settimane trascorse in metropoli!

Vegetazione invernale

Nonostante la neve sotto i piedi e intorno a noi non faceva freddo, niente in confronto al giorno prima, e così senza mai pensare di tornare indietro abbiamo cominciato a scoprire un po’ di curiosità strada facendo! Una delle prime è stato il cartello che indicava “Yamadera 7.1 km” 😀   Sugoi!!

Poi abbiamo scoperto una macchina di qualche genio caduta e ribaltata sulla scarpata ai lati della strada! E menomale che poco dopo c’erano i cartelli apposta a mettere in guardia!

Proprio un genioBei relitti

In alto: proprio un genio - In basso: altro relitto

Attenzione!

Attenzione!

Tra un’indicazione e l’altra, la strada si addentra sempre di più nella valle, costeggiando un fiume che ci porta ad una bella cascata. Tutto e’ molto surreale, sembra davvero che l’uomo non avesse messo piede da queste parti da un po di’ tempo!

Cascata in mezzo alla montagna interessante

Cascata in mezzo alla "montagna interessante"

4,2 km percorsi...

4,2 km percorsi...

...ancora 3 km!

...ancora 3 km!

Dopo circa due ore e 7.5 km percorsi senza fretta, con tante fermate pro-fotografia, arriviamo nel centro abitato di Yamadera, individuiamo subito l’ingresso-salita al tempio, ma anche un paio di ristoranti! Ci fermiamo in uno di questi per ricaricare le energie con una ciotola calda di soba (spaghetti di grano saraceno, in brodo caldo), ed io e Marco scegliamo coraggiosamente una certa “tororo soba” (とろろそば), pur non sapendo cosa fosse sto “tororo“… al vederlo restiamo molto delusi. Il gusto non rimedia molto, e sopratutto il prezzo del pranzo non è molto coerente con la quantità di cibo che abbiamo messo nella panza!

Yamadera 山寺, letteralmente “montagna tempio”, è famosa per il tempio Risshakuji e la montagna caratterizzata da tanti buchi (scavati da monaci per diversi secoli) che la rassomigliano ad una groviera! La salita è di 1110 gradini (stando alla wikitravel), non li ho contati ma li ho fatti tutti!
Il panorama diventava sempre più bello man mano che si saliva!

Lanterna di pietra lungo la salita

Lanterna di pietra lungo la salita

4,2 km percorsi...

Caratteristici buchi nella montagna

Cascata in mezzo alla montagna interessante

Yamadera, vista della valle

Concludo qui, perchè ho fatto tante foto che dicono molto di più di tante parole. Vi lascio solo con alcune curiosità:

  1. Nel punto panoramico più bello della montagna, la pensilina in legno è piena di meishi 名刺 (biglietti da visita) lasciati dai visitatori, probabilmente si dirà che porti bene a qualcosa, ma non sappiamo di preciso cosa. Io e Giusj, in rappresentanza di tutto il Vulcanus 2008-09 abbiamo lasciato i nostri!
  2. Una buca delle lettere… vuoi vedere che il postino si fa 1110 gradini su e giù ogni giorno? 😀
  3. Sulla parete di uno degli edifici antichi in legno del complesso templare, c’è appeso un comunissimo schifosissimo orologio da muro analogico bianco in plastica…… incredibile, no comment….

Attenzione!

1) Il logo EU-Japan è inconfondibile!

Cassetta delle lettereOrologio vergognoso

2) Cassetta delle lettere, 3) Orologio vergognoso

Per tutte le altre clicca QUI (slideshow).

Fine parte II. Nella prossima qualcosina riguardo alla città di Sendai.
Ciao!!!





Sendai, mari e monti (parte I)

24 03 2009

Altro cambio di stagione, altro renkyuu (letteralmente “vacanze consecutive”… in genere “weekend lungo”)! In Giappone gli equinozi sono feste nazionali e, come detto in precedenza, il giorno di vacanza non si perde se cade di fine settimana 🙂
L’equinozio di Primavera, Shunbun no hi ( 春分の日) si festeggia il 20 o 21 Marzo a seconda che l’anno sia bisestile o meno. Per tradizione le famiglie fanno visita alle tombe dei propri cari lasciando fiori, incenso e degli ohagi, dolci palline di riso ricoperte dall’immancabile onnipresente anko (marmellata di fagioli rossi azuki).

Sendai è a nord, nella regione del Tohoku

Sendai è a nord, nella regione del Tohoku

Me ne potevo stare a Tokyo in quest’occasione? Ovviamente no, e come sempre ci siamo ritrasformati in tour operators last minute organizzando in quattro e quattr’otto un viaggio a Sendai. Stanchi dei soliti templi, onsen, e stanchi della routine settimanale (paradossalmente chi per troppo lavoro, chi per assoluta mancanza di lavoro…), abbiamo evitato di stressarci con orari stretti ed accanirci nel dover visitare per forza tutti i possibili luoghi di interesse turistico, prendendocela piu’ comoda. Il viaggio ha preso una connotazione piu’ rilassata e decisamente nature, portandoci dal mare alla montagna, per cui il titolo non poteva essere altro che “Sendai, mari e monti” 😀

Inoltre, a Sendai vive Karol, un nostro amico polacco che il Vulcanus ha spedito in uno studio di architetti da solo lassù a nord, e che ha avuto il piacere di accogliere l’allegra comitiva e di farci conoscere la “sua” Sendai, e specialmente la vita notturna molto animata e diversa da quella esagerata di Tokyo.

Io, Tommaso e Francesca siamo partiti da Tokyo venerdì mattina prestissimo, prendendo una serie di treni locali della durata media di 1 ora (il primo era alle 6:10), e siamo arrivati a Sendai alle 13:30 circa dopo 6 cambi! 😛 Per risparmiare avevamo deciso di prendere l’economicissimo Seishun 18 Kippu, un biglietto speciale che funziona da pass giornaliero per qualsiasi treno locale e rapido della JR in tutto il Giappone, esclusi espressi e shinkansen. Nonostante tutto, a parte il sonno, abbiamo fatto quasi tutto il viaggio a parlare e scherzare, e i ventimila cambi non sono stati per niente pesanti.

A Sendai ci siamo riuniti con Giusj, che veniva da Tsukuba, e Marco e Karl da Hitachi. In stazione abbiamo incontrato anche Lukasz e Bolek insieme a un gruppo di loro amici/colleghi di lavoro, di passaggio anche loro per Sendai per un giorno, e Karol con il quale ci siamo messi d’accordo per la sera.

La nostra prima meta e’ stata Matsushima (松島, da “matsu“=pino, “shima“=isola), uno dei luoghi imperdibili di questa zona (poco più di mezz’ora di treno da Sendai), e famosa per la caratteristica baia punteggiata da minuscole isolette riperte di pini considerata uno dei 3 panorami piu’ belli del Giappone (日本三景  [nihon sankei]). I Giapponesi hanno innato il vizio di classificare sempre i “3 più” in ogni cosa!!
Isoletta nella baia di Matsushima, e Gabbiano

Isoletta nella baia di Matsushima, e Gabbiani

Da Sendai siamo andati a Shiogama, la localita’ sulla costa che precede Matsushima, dalla quale volevamo prendere il battello per raggiungere Matsushima via mare passando in mezzo alle varie isolette. Arrivati a Shiogama ci informano che l’ultimo battello parte dopo poco piu di 5 minuti (alle 15) ed il porticciolo era a circa 10 minuti a piedi, e ci e’ toccato correre letteralmente a perdifiato (grande Tommaso! uno scatto d’altri tempi!) 🙂

Il battello

Il battello

Porto di Shiogama

Porto di Shiogama

Nonostante il sole, faceva freddissimo e tirava un gran vento, ed abbiamo preferito stare per lo piu’ all’interno del battello, ma questo non ci ha impedito di scattare dal ponte un infinita’ di foto al paesaggio e ai gabbiani che ci hanno accompagnato per tutti i 50 minuti!
Alcune isole

Alcune isole

Paesaggio caratteristico

Paesaggio caratteristico...

...ma il cemento potevano evitarlo!

...ma qui il cemento potevano evitarlo!

Gabbiani accompagnano il battello

I turisti li hanno abituati troppo bene con le patatine...

Gabbiano curioso!

Gabbiano curioso!

Gabbiano si dice 鴨の [kamono]

Gabbiano si dice 鴨の (kamono)

Incuranti del freddo (o meglio della nostra salute :P) arrivati a terra siamo andati a visitare le isolette piu vicine collegate alla costa da piccoli ponti percorribili a piedi. Su una di queste, minuscola, si trova il tempio Godaido. In un’altra (Fukuura-jima Island, 福浦島), più grande accessibile attraverso un lungo ponte (neanche a farlo apposta rosso!) che si dice porti alla rottura le coppie di fidanzati che lo attraversino insieme, siamo pure scesi in spiaggia e come dei bambini scritto i nostri nomi sulla sabbia al tramonto…

Sul ponte per Fukuura-jima

Sul ponte per Fukuura-jima

Spiaggia di Fukuura-jima

Spiaggia di Fukuura-jima

Tornati piuttosto infreddoliti in città, dopo aver fatto il checkin al ryokan (tipo tradizionale giapponese di ostello), siamo andati a cena con Karol, e fatto un primo giro della città concludendo la serata in un pub gestito da un ragazzo svedese di Jonköping che non credeva ai suoi occhi quando ha letto Linköping sulla mia felpa! Che fatica ma che piacere rispolverare quel poco di svedese che so, ormai arrugginito e parecchio sovrascritto dal giapponese!
Fotomontaggio by Fra

Fotomontaggio by Fra

In attesa del resto del racconto, come al solito tutte le FOTO sono QUI (slideshow).

Jätte bra!!!
Vi ses!




Help!

5 02 2009

Mi è venuto un attacco di Australianite acuta!!!!!!! …e stasera non mi corico più :S

Sarebbero solo 4 days off...... *_*

Sarebbero solo 4 days off...... *_*





Famiglia di mondo siamo!

31 01 2009

Tra Vulcanus (io), Erasmus (Cri)… e Pensionus (papà) 😛 “poveretta” solo mamma è rimasta a lavorare! (anche se, ora che ci penso, qualche anno fa anche lei ha partecipato a un Socrates Comenius!)

E sì, perchè seguendo le orme del fratello, anche mia sorella è appena partita per l’Erasmus niente popò di meno che  in Spagna! Quale miglior posto se non proprio la Spagna che fa quasi rima con Erasmus! Poco meno di un anno fa, mentre io tentavo con poco successo di impegnarmi a finire la laurea con la testa mangiata dalla domanda “ma sarà Giappone o non sarà Giappone?”, nel frattempo lei si chiedeva “ma saràgozza o non saragozza?” 😀

Alla fine Giappone per me e Saragozza per lei, e tante incombenze e disordini in meno in casa per mia mamma che in compenso farà molte più telefonate, e con sta scusa un viaggetto all’estero se lo concederà anche quest’anno… sti figli viaggiatori, per lo meno facciamo viaggiare pure loro! (ma di Giappone non se ne parla… 12 ore in aereo sono troppe! e a parte questo su questo argomento servirebbe più tempo e spazio per parlarne meglio…)

P

Avete presente Risiko...? 😛

Dice che va a migliorare lo Spagnolo, lei che studia lingue (o quaccosa deggenere) a Catania (…aspettaci, a fine maggio l’arancino-tour day non mancherà!). Ma poi a Saragozza mica si parlerà lo spagnolo, che lingua si parla!? Secondo me si parla il Saraceno! 😛 Che se vogliamo dirla tutta, sono convinto che se ne è andata ad Aragona (per chi non lo sapesse, è anche un paese in pv. di Agrigento), spacciandola per la Spagna!

Vabbè, bando alle ciance, cara sorellina… “Divertiti, ma mi raccomando!” (come dice la mamma), o come direi io, “mi raccomando eh, ma divertiti!”. Sei ancora piccola, per noi lo sarai sempre, ma sono sicuro che saprai sfruttare questi 5 mesi (che voleranno) al meglio! E anche per te l’Erasmus sarà un’esperienza indimenticabile come lo è stato per me 2 anni fa, e come ogni esperienza all’estero lo è per tutti.

Ciao a tutti, giupan è tornato e ha in serbo tante nuove foto e storie dal far east!
Hasta luego!





A sunny October sunday in Yokohama

14 12 2008

Meglio tardi che mai!
Approfitto di questo fine settimana trascorso a casa con la febbre per rispolverare fatti e foto dei mesi scorsi, che per mancanza di tempo (o lagnusìa) non ho postato sul blog. Inizio da circa 2 mesi fa, una domenica delle domeniche più piacevoli da quando sono in Giappone. Una bellissima giornata di sole fuori dagli schemi trascorsa a Yokohama, ufficialmente per andare al Robo Japan 2008, ma praticamente trasformatasi in una lunga passeggiata al mare con tante tante e tante belle foto. Era la prima volta che uscivo veramente da Tokyo ed è stato bellissimo staccare finalmente dalla realtà metropolitana che ti ingoia nascondendoti cielo, panorami e tramonti…

Il Robo Japan si è rivelato un gran flop. Ci aspettavamo chissà che di più interessante e di tecnico, specialmente i miei amici che studiano robotica e automazione, ma in realtà è sembrata quasi una fiera per bambini, con tanti robot visti più come giocattoli. La fiera non era per niente grande, e pochi stand erano veramente interessanti. Forse l’unica cosa interessante è stata la presentazione dell’ultima versione di ASIMO, l’androide della Honda: 15 minuti in cui ASIMO da solo sul palcoscenico dimostra le proprie capacità. Ovviamente sa rispondere al telefono e alle e-mail, sa riconoscere le persone e conversare con loro, camminare, danzare, salire le scale, giocare a calcio, prendere e portare cose, ma grazie agli ultimi perfezionamenti riesce anche a correre abbastanza velocemente e con grande equilibrio. Purtroppo non sono riuscito a catturare in video questo momento, che era il più atteso e come previsto ha concluso la dimostrazione.

Al contrario Yokohama ci è piaciuta un sacco. In realtà siamo solo stati nel quartiere ovest di Minato Mirai. Già prima di vedere il mare ti accorgi che è una città di mare. L’architettura moderna  (che molto deve ai lavori per i Mondiali di calcio del 2002), privilegia edifici di colore bianco e forme curve, che grazie alla giornata di sole e al cielo limpido danno un grande colpo d’occhio e ti fanno sentire a mare.

Pacifico Yokohama, sede di convegni, esibizioni e concerti.

Pacifico Yokohama, sede di convegni, esibizioni e concerti.

Ben presto ci siamo anche resi conto che Yokohama è anche una città multiculturale che risente molto di influssi europei e non. I mattoni rossi dello Yokohama Red Brick Warehouse mi ha riportato indietro di un anno, ai tempi dell’Erasmus, facendomi sentire realmente in un porto del Nord Europa, tipo Olanda o Svezia! Sono due lunghi edifici di 3 piani risalenti agli inizi del 1900, un tempo usati come dogana e magazzini, ed oggi utilizzati uno come centro commerciale e ristoranti, e l’altro per eventi culturali, musicali, mostre ecc.

Yokohama Red Brick Warehouse

Yokohama Red Brick Warehouse

Laltro edificio del Red Brick Warehouse

L'altro edificio del Red Brick Warehouse

Nei pressi della Warehouse c’era anche l’Oktoberfest giapponese, ma non ci siamo fermati e prima che tramontasse siamo andati verso il molo dove ci siamo sbizzarriti a fare foto più o meno intelligenti, suscitando la curiosità dei passanti! Una bellissima struttura in legno dove passeggiare, o rilassarsi buttandosi sul prato verde che ricopre la parte finale. Se fossi un architetto avrei tante cose da dire sul molo, ma data l’ignoranza in materia mi astengo volentieri, e lascio parlare le immagini! 😛

Un premio virtuale a chi ricorda il film a cui ci ispiriamo...!

Un premio virtuale a chi ricorda il film a cui ci ispiriamo...!

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Nikko, non solo scimmie

30 11 2008
Nikkō

Nikkō

Domenica scorsa siamo andati a Nikkō (日光, “luce del sole”), a circa 2 ore a nord di Tokyo, una delle mete turistiche più affollate grazie alla sua ricchezza di santuari e monumenti inseriti nella lista UNESCO dei Patrimoni dell’umanità.

Siamo andati insieme a Ichiro (一郎, “primo figlio”), un nostro simpaticissimo amico giappo-italiano, che qualche anno fa ha trascorso un anno in Italia a ll’Università di Venezia. Con lui sono venute anche Hitomi (anch’essa stata a Venezia l’anno scorso, parla l’italiano quasi meglio di me!) e Naoko.

Casualmente, alla stazione abbiamo incontrato un altro ragazzo del Vulcanus, Rob che stava partendo per Nikkō in compagnia di un suo “coinquilino” di dormitorio giapponese con cui fa scambio inglese-giapponese, e così abbiamo passato la giornata tutti insieme. Loro rimanevano in città per 2 giorni, per visitare anche la parte ovest ricca dal punto di vista paesaggistico e naturalistico per cui sicuramente varrà la pena di ritornarci, tempo permettendo, magari in primavera alla fioritura dei ciliegi!

Lallegra compagnia

Da sinistra: Marco, Naoko, Rob, Ichiro, Hitomi, Francesca, e me.

Il viaggio in treno è iniziato a sorpresa con Ichiro che ha uscito fuori una bottiglia di nihon-shu buonissimo (vino giapponese), presa dal suo posto di lavoro (una sorta di enoteca), con quale abbiamo fatto praticamente colazione! Mitico Ichiro! 😀 Nel frattempo abbiamo parlato e scherzato un po’ in giapponese, grazie anche a Ichiro e Hitomi che parlando italiano sono riusciti a spiegarci diverse parole ed espressioni nuove. Naoko invece aveva con sè un frasario di spagnolo perchè si è fissata con il flamengo e vuole impararlo! Nonostante Francesca parli benissimo lo spagnolo, alla fine l’abbiamo obbligata a imparare qualcosa di italiano, promettendole che Marco le avrebbe mostrato le sue celebri doti nel flamengo davanti le scimmie di Nikko! 😛

Le scimmie di Nikko

Le scimmie di Nikko

Ecco, le scimmie! Tutti conoscono le 3 famose scimmie come icona dell’omertà “non vedo, non sento, non parlo”, ma nessuno sa che derivano da queste tre scimmie sagge che rappresentano i principi del Buddhismo tendai: “non sentire il male, non vedere il male, non parlare il male”. Eh, sì… in fondo il concetto è quello.

Ovviamente non potevano mancare le foto di rito, e con queste concludo il racconto. Per vederle tutte cliccate QUI.

P

I soliti turisti scemi!

Particolare della porta Yomei-mon.

Dettaglio dello Yomei-mon (Portale del tramonto). Questo portale è decorato (anche esageratamente) con foglie doro, intagli, dipinti, animali e personaggi mitologici. Considerandolo estremamente perfetto, i costruttori hanno compiuto volutamente un errore posizionando una colonna sottosopra, per evitare di suscitare l'invidia degli dei!

(continua… clicca qui sotto)

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