Lion cafe

9 12 2008

La Tokyo che non ti aspetti.

Oggi pomeriggio dopo il corso di giapponese, Rob mi propone di andare a studiare per il test di domani (sì, perchè ogni tanto studiamo pure, che pensate…) a Shibuya in un posto di cui mi aveva già parlato qualche giorno fa. Non si tratta del solito Starbucks, Excelsior, Caffè Veloce o altre catene di trendy cafe, ma di qualcosa di unico, probabilmente non solo in Giappone ma nel mondo.

Nel bel mezzo della frenesia metropolitana e delle luci al neon di Shibuya, seminascosta e poco illuminata in una stradina caratterizzata da una serie di Sex shop, l’eccezione si chiama LION, in katakana ライオン, il primo kissaten per gli amanti della musica classica!

Il Lion cafe visto dallesterno.

Il Lion cafe visto dall'esterno. (sorgente esterna, clicca)

Luci soffuse, arredamento in legno scuro, atmosfera d’altri tempi, e la musica classica. Il menu delle bevande è piuttosto limitato e un po’ retrò, caffè, caffèlatte, cioccolata, milk egg, tè, tè al limone e poco altro, ma è la musica la protagonista. I clienti siedono su sedie di legno scricchiolanti in velluto rosso, ma rivestite in bianco, e tutte orientate verso due grandi altoparlanti contenute in elaborate teche di legno artigianali. Tra ogni tavolinetto, generalmente per 1-2 sedie, ci sono dei separè mdiamente alti e sembra di stare su un vecchio treno europeo.

Sotto alle casse, in uno spazio che ricorda un grande camino a legna, ci sono il giradischi ed una serie di lettori cd, dvd e amplificatori, ed intorno diversi scaffali pieni di titoli tutti da ascoltare, rigorosamente repertorio classico e mai troppo moderno!

Gli altoparlanti e il giradischi del Lion cafe.

Gli altoparlanti e il giradischi del Lion cafe. Foto fatta col cellulare.

La gente qui legge, scrive, studia, o semplicemente si gode un po’ di relax e di buona musica… ma non manca chi si lascia trasportare così tanto da appisolarsi! Un posto da sogno per gli otaku della musica classica (otaku è un termine con cui i giapponesi indicano i “fanatici”, coloro che hanno una passione maniacale specifica), ma non solo. Ovviamente regna il massimo silenzio, chiacchierare non è vietato ma praticamente sconsigliato, e gli ordini vengono presi dai camerieri bisbigliando. 🙂 Purtroppo è anche vietato fare foto, cosa che peraltro ho scoperto solo dopo aver scattato questa col cellulare su cui purtroppo non si può disabilitare il suono del “fotoclick”… almeno l’ho fatta quando nel cafe eravamo rimasti soltanto noi e forse un’altra persona sola.

Disposizione di sedie e tavolinetti.

Disposizione di sedie e tavolinetti. (sorgente esterna, clicca)

Il Lion fu costruito nel primo anno dell’Era Showa (1926), bruciato durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale, ma miracolosamente ricostruito nel 1950 ricreando fedelmente lo il design originale basato su una piccola sala da concerto Europea dell’800. Si sviluppa su due piani, comunicanti attraverso la parte centrale dell'”altare.

Vista dal piano di sopra.

Vista dal piano di sopra. (sorgente esterna, clicca)

Quando un CD finisce, il gestore annuncerà al microfono ma quasi sottovoce i titoli dei pezzi ascoltati, autori e interpreti, e inserirà un nuovo disco. Ma al di là di questo breve interludio, difficilmente si sentono altri rumori che distraggono dalla musica. L’esperienza è di quelle uniche, che ti fanno dimenticare di essere nel centro ipertecnologico e consumistico della metropoli più popolata del mondo, che ti rilassano e conciliano con lo studio e la lettura alla perfezione. Personalmente, pur avendo un bel po’ di sonno arretrato, sono riuscito a studiare più del solito e con piacere…. ok, lo ammetto, una pausa di 10-15 min di pennichella me la sono concessa anch’io, ma che goduria!

Tra le varie cose ascoltate ricordo un vinile contenente i Notturni, Improvvisi e Fantasia di Chopin suonati da Alfred Cortot, la cui copertina rossa è in mostra sopra il giradischi e sotto le casse (vedi foto), come avviene per ogni disco/CD in ascolto.

Il Lion ha un sito web, ma è tutto in giapponese, e soprattutto non presenta foto del posto con grande sorpresa, per in assenza di queste spero che la mia descrizione e un paio di immagini recuperate in altri blog rendano un po’ l’idea, anche se consiglio a chi passa da Shibuya di provarlo di persona una volta, anche per solo una breve pausa di relax!

A presto!

(sorgenti:
http://www.pliink.com/mt/marxy/archives/2006/02/the-lion-whispe.html,
http://studio360.wordpress.com/2008/11/20/tokyo-confidential/)





Ohisashiburi desu ne!

23 11 2008

Con questa frase che in giapponese significa “è tanto tempo che non ci vediamo”, riprendo ad aggiornare provando a ritrovare regolarità sul blog dopo tanto tempo. Tra fatti, misfatti, esperienze e viaggi vari ho davvero un bel po’ arretrati da raccontare, sumimasen (scusate)! Per fortuna ho già pronte tante belle foto che mi aiuteranno a scrivere.

Oggi, internet e lonely planet alla mano, ho abbozzato un itinerario di viaggio nella regione del Kansai, da fare con Daniela durante le vacanze di Natale! Grazie a Marco che mi ha prestato il computer (il mio è ancora in assistenza, forse ancora per poco), e al corso di giapponese che finalmente comincia a dare soddisfazioni! Sono riuscito a prenotare telefonicamente gli alberghi, senza usare una parola di inglese! 😀

Domani mattina andiamo a visitare Nikko in giornata insieme ad alcuni giapponesi. Ci ha invitato Ichiro, un nostro amico che abbiamo conosciuto a Settembre che parla anche italiano.

Nella (lunga) attesa di raccontarvi di viaggi fatti, e futuri, riprendo il discorso dalla giornata di oggi in cui ho avuto una piacevole sorpresa! Ma andiamo per ordine…

La settimana scorsa, ho finalmente comprato un tavolo e due sedie usati ma in ottime condizioni… non ce la facevo più con quella specie di tavolinetto da caffè nano… Finalmente potrò studiare e mangiare come si deve anche a casa anzichè cercare sempre rifugio nei cafè o nei mac! Fortunatamente a neanche 200mt da casa mia c’è un “Recycle shop” dove ho fatto questo affare e dove potrò rivendere il tutto a fine anno.

il tavolo!

New entry n.1: il tavolo!

A pochi metri da quel negozio c’è un studio musicale, con un paio di sale prove, e sono entrato per chiedere dove poter comprare un basso di seconda mano o comunque a poco prezzo.

[ Piccola premessa… in estate, ho pensato di iniziare a suonare il basso elettrico, strumento che da sempre avrei voluto imparare. Così durante l’anno in Giappone avrei potuto continuare a suonare qualcosa, visto che comprare e tenere in casa una tastiera seria sarebbe stato abbastanza complicato… E secondo me, avrei avuto a disposizione un bel po’ di tempo libero, cosa che invece qui scarseggia sempre più col passare dei mesi 🙂 L’intenzione era quella di cercare un basso di seconda mano o di prenderne uno non troppo esigente, magari di quegli starter kit per principianti… l’altroieri sono pure stato a fare un giro per farmi un’idea al music district di Ochanomizu (strada piena di negozi di musica e strumenti, 90% chitarre… paradiso per i chitarristi!), e mi avevano anche detto che avrei potuto rivenderlo fra un anno e recuperare almeno metà prezzo. ]

Così, oltre a farmi dare indicazioni, gli ho lasciato il mio numero di telefono chiedendoli di avvisarmi se avessero saputo di qualche occasione.
La sorpresa di oggi riguarda proprio questo! Pomeriggio ricevo una telefonata, anche questa tutta in giapponese eccezion fatta per “… bass guitar!… present for you”!! Incredibbbbile!

New entry!

New entry n.2: bass guitar!

Uno dei ragazzi che lavora lì aveva un basso che non usava più e me l’ha regalato! Si è anche scusato di non avere la custodia… ma figuriamoci! Immaginate il mio imbarazzo nel ricevere questo regalo inaspettato! Grazie a Shou dello “Wild Flower Studio”! Troverò il modo per ringraziarlo appena possibile!

Il basso non è di marca, ma è perfetto per iniziare. E’ un basso a 4 cord “Legend”, marca sconosciuta che mi sembra di aver visto tra quegli starter kit di cui parlavo prima in dei negozi o su internet, e sembra in ottime condizioni! Le corde sembrano un po’ lente, ma probabilmente hanno bisogno semplicemente di essere accordate. Non vedo l’ora di comprare un jack e riavere il mio mac per provarlo!

Giuseppe-san, ganbatteeeee!!!!!!!!