Stramba estate…

7 08 2009

Giugno doveva essere la famigerata stagione delle piogge (梅雨 = tsuyu), dicevano fino a meta’ Luglio… ma tutta sta pioggia non s’è vista… ok, qualche settimana ho avuto problemi a fare il bucato, ma erano più le previsioni del tempo esagerate che mi fregavano piuttosto che i mm (o decimi di mm) di pioggia effettivamente caduti…. mah

Dicevano che l’estate era soffocante e umida… ma a parte qualche giorno un po’ piu’ caldo e umido (che ti si appannano gli occhiali appena esci fuori), niente di così tragico… L’anno scorso a Settembre era davvero infernale, e tutti mi dicevano che Agosto lo è ancora di più…  MAH

Qui Luglio e l’inizio di Agosto sembrano un inizio di autunno, oggi sta cadendo letteralmente il cielo, in pochi minuti ci sono le strade allagate, da non crederci.  mmmMMAH!,

Crazy 天気!

Mah, speriamo bene… per queste mie ultime 3 settimane giapponesi!

Ciao!





Il mio primo manga: Holly & Benji vs Italy

12 07 2009

Ce l’ho fatta, dopo 10 mesi abbondanti, sul finire di quest’esperienza, ho finalmente comprato il mio primo manga giapponese!
Pur non essendo mai stato particolarmente interessato a questo genere di fumetti, recentemente ho pensato che potrebbero essere un buon modo per esercitare e mantenere il mio modestissimo livello di giapponese.
Non potevo che cominciare dal manga del mio cartone animato preferito di quando ero bambino, il cartone animato più lento e avvincente della storia: Holly & Benji (in Italia), o meglio Captain Tsubasa (キャプテン 翼)!

Il mio primo manga di Captain Tsubasa!

Il mio primo manga di Captain Tsubasa!

Ieri per la prima volta mi sono avvicinato con “interesse” al reparto immenso di fumetti (nuovi e di seconda mano, economicissimi) di un piccolo Book mart, uno degli infiniti negozi di libri usati che si trovano qui. Intere collezioni di ogni genere di manga, raggruppate nel cellophan, e acquistabili a poche decine di euro. Si possono acquistare anche singolarmente a poco più di 1,50 €, anche se ho notato che il primo e l’ultimo numero di solito costano circa 0,50 € in più.

Il protagonista Gino Hernandes

Il protagonista Gino Hernandes

Pensavo fosse difficile trovare Captain Tsubasa, ma tra gli altri scorgo una decina di numeri in uno scaffale! Ogni numero ha sul bordo il personaggio protagonista della storia.

Mancava il volume n. 1, ma osservandoli da vicino ho visto il volume n. 28 caratterizzato da un personaggio che sembrerebbe vestito con la divisa classica dei portieri dell’Italia. Controllo bene ed è proprio così: la storia è proprio della partita (ai Mondiali?) tra le nazionali di Giappone e Italia!

Da quel poco che ho capito, sfogliandolo velocemente, l’Italia è per gran parte della partita in vantaggio, e va in scena la supersfida tra Tsubasa (Holly) e il portiere italiano (tale ジノ  ヘルナンデス, Gino Hernandes …o_O :O) che gliele para proprio tutte! Eh, mi sa che anche nel fumetto siamo rappresentati come i soliti italiani “catenacciari”!

EDIT 16/07/2009: nell’edizione italiana Gino Hernandez si chiama Dario Belli!

Che dire, non vedo l’ora di tuffarmi nella lettura-studio (col dizionario a portata di mano), per scoprire se anche qui il campo è lungo 30km e costruito in collina, e se i tiri di Holly raggiungono l’atmosfera e poi tornano zig-zagando bucando la rete avversaria 😛

La copertina interna originale, e sullo sfondo la cover a colori

La copertina interna originale, e sullo sfondo la cover a colori

W il Giappone e viva la New Team 😀

EDIT 16/07/2009: direttamente dal blog Baka gaijin in Japan





Che carbonara sarebbe senza le BOBA?

10 04 2009

Altro strafalcione in Italianese incontrato passeggiando per Iidabashi 🙂
La prima volta si sono sbagliati scrivendo BOBA, ma la seconda volta si sono corretti… era VOVA! 😉

Insegna di una spaghetteria a Iidabashi

Insegna di una spaghetteria a Iidabashi. Ricordatevi di fare "roso - lare" la pancetta.

Che sono le BOBA???

Che sono le BOBA???

Aaaaah, volevano dire VOVA! -__-

Aaaaah, volevano dire VOVA! -__-





Il vero punto debole è l’applicazione delle leggi

8 04 2009

ovvero…
“L’Italia ha una normativa e un livello della ricerca che sono all’avanguardia nel mondo”, ma…

Senza parole... (fonte Repubblica.it)

Senza parole... (fonte Repubblica.it)

Articolo interessantissimo e piuttosto eloquente su Repubblica.it. In basso ne riporto alcuni passaggi significativi… e non mi va di commentare più di tanto.  Tanto se ne parla e se ne parlerà troppo, a strumentalizzare in Italia ci vuole un attimo e sono tutti bravi..


A Tokyo un sisma del 7° grado causerebbe solo 400 vittime, in Calabria 32 mila
Utilizzare le tecniche più avanzate può costare fino al 20 per cento in più

Così il Giappone ha vinto la sfida
“Acciaio elastico e cuscinetti antisismici”

Ma l’Onu ci bacchetta: siete in ritardo, eppure le leggi ci sono
di ELENA DUSI

UN TERREMOTO di grado 7, nell’Appennino meridionale provocherebbe tra i 5 e gli 11mila morti, in Giappone 50. Un sisma ancora più violento (intensità 7,5) in Calabria causerebbe tra le 15 e le 32mila vittime, appena 400 in una città densamente popolata come Tokyo.

[…] “In Giappone un terremoto come quello dell’Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale” dice. “E invece da noi l’applicazione della legge che impone criteri antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene rimandata in continuazione”.

[…] “Non esiste terremoto in grado di far crollare un palazzo costruito adottando tutti i dispositivi dell’ingegneria antisismica” […] “Lo provano i casi di California e Giappone, dove sismi molto potenti provocano danni limitati”.

In Italia un censimento degli edifici più o meno resistenti ai sismi esiste […] però classificato tra i “dati sensibili” e non è reso pubblico. “Divulgarlo potrebbe generare paure ingiustificate tra la popolazione” […]

[…] Dopo che un sisma classificato come “di intensità moderata” ha distrutto parte dell’Abruzzo, l’agenzia dell’Onu […] ci ha ricordato il dovere di adottare di più i criteri antisismici. “Costruire un edificio nuovo nel rispetto delle norme antisismiche fa lievitare la fattura del 3-5 per cento. Risparmiare una cifra ridicola e non rispettare le norme di sicurezza è un gesto criminale” […] Il San Salvatore “è stato costruito 15 anni fa, quando già si disponeva delle informazioni tecniche” per difendersi dalla violenza delle onde sismiche.

“L’Italia – secondo Pinho – ha una normativa e un livello della ricerca che sono all’avanguardia nel mondo. Il vero punto debole è l’applicazione delle leggi”. Per iniziare a costruire le scuole con criteri anti-terremoto, in Italia, c’è voluta la tragedia di San Giuliano.

[omissis]


(Leggi tutto su Repubblica.it)

La storia ci ha insegnato che prevedere i terremoti catastrofici è ancora utopia, o per lo meno la maggior parte della comunità scientifica è convinta di ciò. Solo in un caso l’uomo è riuscito a capire tutto in anticipo e a salvare un’intera popolazione (leggi questo articolo).

Che senso ha prendere per pazzo e non dare ascolto a chi avverte della possibilità di un terremoto imminente? Non sarebbe più facile non doversi preoccupare di prevedere e dare allarmi se i nostri edifici fossero costruiti come si deve? In fondo costerebbero molto meno che ricostruire città e vite distrutte…

Perchè, oggi, nel 2009, se le tecnologie esistono non vengono utilizzate? La risposta è abbastanza semplice in realtà… è come rispondere alla domanda “perchè la maggior parte della popolazione mondiale muore di fame e di malattie superate se le tecnologie per evitarlo esistono già?”

Ma no, le cose succedono… è colpa di tutti e di nessuno, adesso non importa, bisogna soltanto essere uniti e postvenire, perchè in Italia a prevenire non siamo proprio capaci!

E va bene che in Italia abbiamo un patrimonio artistico, architettonico e culturale fatto di edifici vecchi… ma un ospedale inaugurato nel 2000… la Casa dello Studente…

Game over (fonte Repubblica.it)

Game over (fonte Repubblica.it)

Che tristezza in questi giorni vedere quello che è successo in Abruzzo… e non sto a parlarvi dei commenti dei giapponesi che qui si meravigliano di quanto danno abbia procurato un tale terremotuccio…

Che mondo sarebbe senza magna-magna…..

God bless Italy,
Saluti da Tokyo.





Ma che lingua è?

20 02 2009
Farsi belli col nome dell'Italia, in quale nazione non succede? ^_^

Farsi belli col nome dell'Italia, in quale nazione non succede? ^_^

Itariano non è, ingrese neanche, hmm…..





Furikaekyuujitsu, geniale! Ma non basta…

24 11 2008

E poi dicono che i giapponesi non fanno mai vacanza!

Ancora una volta ritorno su questo aspetto della cultura giapponese di cui si potrebbe discutere per anni. 🙂
(e infatti quest’articolo, che inizialmente sarebbe dovuto essere di poche righe, come al solito si dilunga parecchio!)

E’ sempre pur vero che lavorano troppo, e per spirito di sacrificio non disdegnano straordinari e ferie non se ne prendono… A proposito, notizia di ieri, la Confindustria giapponese ha proposto alle aziende l’iniziativa rivoluzionaria delle “settimane della famiglia”, vacanze a rotazione per gli impiegati in modo che possano trascorrere più tempo a casa, con le mogli e i figli, magari facendo anche sesso. E sì, perchè contraddicendo la teoria del mitico Adriano nazionale (non il brasiliano…), qui hanno scoperto che “chi non lavora non fa l’amore“!! Dopo una giornata infinita di lavoro le energie residue sono così poche che… il calo delle nascite è vertiginoso, tanto che si calcola che di questo passo nel 2100 la popolazione si dimezzerà a 60 milioni! Al calo delle nascite si aggiungono ogni anno circa 10.000 vittime del karoshi (stima delle morti da superlavoro)…
Qualcuno poco tempo fa sostenne che i giapponesi sono troppi, che prima si viveva meglio e che per avere una qualità di vita più alta la popolazione dovrebbe essere circa la metà… ecco, ai tempi questa frase ci colpì perchè troppo dura, ma vista la situazione forse non aveva tanto torto!

A confermare la gravità della situazione, uno studio ha scoperto che in Giappone la parola inglese più usata è “stress”, usata dal 98,5 % della popolazione… e vi assicuro che sebbene non parlino o non vogliano parlare l’inglese, il giapponese è pieno di parole inglesi o inglesiste.

Ho anche scoperto che da un mese è stata avviata la campagna “Otto modi per tornare a casa prima e evitare gli straordinari”, sono curioso di vederla in opera.

Ma in tutto ciò cosa c’entra quella strana parola inpronunciabile del titolo? 😛
Oggi, lunedì, in Giappone è stato giorno di vacanza, ma in realtà la festa era ieri, domenica 23 Novembre:  勤労感謝の日 (kinro kansha no hi) “Giorno del ringraziamento ai lavoratori” (tanto per restare in tema). Però, le feste comandate qui se le tengono strette, e sono veramente il momento in cui cercano di staccare la spina dal lavoro per fare altro, sport, viaggi… Ecco l’invenzione del Furikaekyuujitsu (振替休日), letteralmente “giorno di vacanza trasferito”: se la festa cade di domenica la vacanza si fa il lunedì! Non è un colpo di genio? Quante volte ci capita in Italia il contrario e partono imprecazioni di ogni tipo….

Dal primo momento in cui ho scoperto questa cosa mi è tornata in mente una proposta di non molto tempo fa paventata da un premier di cui non faccio il nome……. Iiiilvio! Anche in quel caso l’idea era alquanto rivoluzionaria, ma altrettanto utile al sistema lavorativo italiano secondo il suo promotore… Più o meno il senso era questo: in Italia si lavora poco e ogni occasione è buona per fare ponte, perciò si dovrebbero spostare le feste che cadono di settimana al sabato e alla domenica per ottimizzare il tempo.

Evito qualsiasi commento e aspetto i vostri!
A proposito di quell’uomo innominato, concludo con un filmato… il nostro eroe ne ha combinata un’altra delle sue! … Un presidente showman, altro che operaio!

Alla prossima!
Chi cambia canale… è un cucù!

(fonte Repubblica.it)





Lavoro di squadra!

27 10 2008

Ecco una foto scattata un paio di settimane fa al porto di Yokohama (a proposito, articolo su quella giornata work in progress…) che la dice lunga su un aspetto caratteristico della cultura giapponese: collettività vs individualità!

Lavoro di squadra

Lavoro di squadra

E’ davvero assurdo vedere che nella patria dell’hi-tech, specialmente in campo di automazione e robotica, per scaricare delle valigie in uno spazio di dieci metri scarsi ci siano almeno 7 persone che fanno passa-mano e non si muovono di un centimetro!

Ma è solo una delle cose più bizzarre che ho visto finora… Davvero ogni giorno ti rendi conto che qui la cultura del “ganbatte!” e la dedizione al lavoro (ovviamente per il bene di tutti prima che di sè stessi) danno vita a  mestieri assurdi! Tutti a modo loro si danno da fare mettendo anima e corpo nei loro compiti a volte apparentemente inutili e ripetitivi alla nausea, con una pazienza tendente a infinito e oltre!

Per esempio, in questo momento mi viene in mente lo staff della Tokyo Metro.  Di questi simpatici omini ce n’è almeno uno su ogni linea, e tra le altre cose hanno  un microfono attraverso il quale, ad ogni treno in arrivo (mediamente ogni 3-4 min), ripetono esattamente la stessa identica frase per ricordare di fare attenzione e stare dietro la linea gialla, mimando con le mani la direzione di percorrenza.

Security staff

Security staff

Oppure gli omini della sicurezza che circondano i “lavori in corso” per strada negli orari di buio e ti indicano la strada con delle torce illuminate (vedi foto, anche se non si vede il colore rosso a causa del flash), e non è raro incontrare tra questi gente molto anziana che sicuramente dopo la pensione continua a dare il proprio contributo alla comunità!

Per non parlare di commessi, camerieri, e simili, che agli ingressi di negozi e ristoranti, per strada, ripetono in continuazione “irasshaimase.. irasshaimase douzo!” (che tradurrei con “venghino signori, prego… venghino“), per invitare ad entrare (a mo di “butta-dentro”) o semplicemente per darti il benvenuto quando entri… Se vi capiterà di trovarvi in Giappone per qualche tempo, anche breve, vi giuro che arriverete a odiarli!

Veramente, non è raro chiedersi perchè tutta questa gente fa lavori assolutamente evitabili… ma poi ci pensi e capisci che non sarebbe Giappone senza tutto ciò!!!





Karōshi: too much work will kill you

4 06 2008

Oh pobbàcco! Non immaginavo che il mio primo post sul Giappone fosse così drammatico… A quanto pare non è solo paradiso tecnologico e futuristico, o almeno la vita delle formichine operose che lavorano instancabilmente (e per le quali la popolazione della megalopoli Tokyo subisce un’escursione di 2 milioni e mezzo di persone tra il giorno e la notte…Wikipedia reference) non è tutta rose e fiori…

…ed evidentemente così instancabili non sono, come dimostra questa notizia:

Karoshi“Morire di straordinari nella terra del Karoshi” (vedi articolo).

Che dire… semplicemente, state tranquilli che non farò la stessa fine!


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