Conversazioni giapponesi e Kangeikai (festa di benvenuto)

1 02 2009

Dopo un mese di assenza dal blog (a parte una breve sentita apparizione pro-Kakà :P), dopo un’indimenticabile vacanza natalizia (che Alitalia non è riuscita a rovinare), rieccomi qua, a scrivere di fatti in maniera random e senza un ordine cronologico, come al solito! Ho iniziato già il tirocinio in NTT Data da 3 settimane ormai, ma anzichè parlare di lavoro racconterò dell’accoglienza avuta in questi giorni!

L’accoglienza in azienda è stata ottima, sin dal primo giorno ogni giorno ho avuto modo di conoscere persone nuove e parlare con loro, e non posso negare che questi momenti siano in assoluto i più piacevoli. Quando riesci con quel poco di giapponese che sai a comunicare con loro, confrontando aspetti della cultura locale con la tua, facendo conoscere di più della tua terra e delle sue abitudini senza che la presunta “chiusura” giapponese nei confronti dello straniero impedisca loro di esclamare sinceramente “eeeeeh… oooooohhh”…… Se poi il giorno dopo ritornano e ti riprendono il discorso chiedendoti conferme o ulteriori dettagli, ti rendi conto che li hai interessati veramente e che sei riuscito a incuriosirli e portarli con la mente fuori dai tanti schemi in cui sono costretti da questo sistema. Ma il massimo è quando riesci a scherzare insieme, a parlare di argomenti frivoli e a farli ridere e divertire con delle battute, nonostante il loro senso dell’umorismo sia notoriamente opposto al nostro (o molto spesso totalmente assente)!

Per esempio, tra i tanti argomenti presi a pranzo (dove la mensa spaccia per “italiani” tanti piatti cucinati a modo loro…) … la cucina italiana e siciliana (con tanto di spiegazioni di “cannoli” e “cassata”..), il sistema scolastico nelle scuole superiori italiane (vedi differenze tra liceo, istituti tecnici ecc..), lo studio del latino e del greco, la mitologia greca e romana…. e altri che in questo momento mi sfuggono! Forse può sembrare assurdo parlare di certe cose, ma escono fuori così magari da discorsi loro, o domande che mi fanno.

Da parte loro ovviamente c’è stata finora la stessa voglia di insegnarmi qualcosa di nuovo e nuove parole giapponesi utili nella vita di tutti i giorni e… nei nomikai (drinking party)! Il giorno prima del mio kangeikai (welcome party) mi hanno insegnato infatti un’espressione da usare quando qualcuno ti ha versato da bere, convinti che avrei meravigliato chiunque visto che … “kyoshiku desu” (che non saprei tradurre ma dovrebbe essere una forma elegante e rispettosa di ringraziare in quest’occasione) è probabilmente molto formale e old-fashion! 😀

Il kangeikai (歓迎会) è stato bello, inutile dire che fuori dall’ambiente di lavoro e in situazioni come queste il loro comportamento cambi da così a così (anche se devo ammettere che nella mia compagnia non sto vedendo tutta quella proverbiale super-estrema rigidità). Mi hanno fatto sedere accanto al vicepresidente del dipartimento R&D (che chiamerò F-san) con cui ho chiacchierato e bevuto un bel po’. La chiacchierata inizia così, traduco quasi letteralmente e riassumo…

F-san: (dopo una brevissima battuta riguardante l’argomento del mio tirocinio) “…e allora, ‘sta Sicilia? …a me piace tantissimo Nuovo Cinema Paradiso… Totò, Totò! Ma esiste davvero quel cinema, quel posto?”

Giuseppe: “[…] Totò è il diminuitivo di Salvatore…”

F-san: “Aaah Salvatoore, Salvatore – Totò! Ehhh…”

Giuseppe: “…sì, come Giuseppe diventa Peppe, come tutti i miei amici solitamente mi chiam…”

F-san: “Eh! Peppe Peppe, allora da oggi ti chiamerò sempre Peppe!!”  …

(*grandioso*, no?!)
e mentre mi versa da bere (birra in quel momento)…

F-san: “Allora, ti piace la birra giapponese? In Italia avete per esempio la Moretti, altre marche famose…?” – e ancora – “…A me piace tanto la Grappa!” (eccolo, si è auto-prenotato un interessante souvenir per il mio prossimo breve rientro in Italia!)

Il tutto procedeva ovviamente in giapponese, e dai tanto amati alcolici si è passati in breve tempo al cibo, all’arrivo di un vassoio di sashimi freschissimo e altre cosine varie che si mangia di solito in un izakaya (il bar-taverna giapponese)… non tanto per saziarsi quanto per accompagnare gli alcolici che sono la cosa più importante in queste feste che servono a staccare la spina dalla routine lavorativa e a divertirsi insieme! A tal proposito riporto uno scambio di battute fantastico tra me, un altro collega fresco di assunzione (C-san), e F-san:

C-san: “…all’Università hai lavorato tanto con Linux? … Eh, sì, in Sistemi Operativi, in effetti per capirli a pieno Linux è il più vicino alla teoria, e quindi impararlo è la cosa più importante….”

F-san: “…ma che cosa più importante e più importante!! – intervenendo con fervore all’improvviso – …la cosa più importante è la ‘COMMUNICATION’! Ecco!! … E dopo quella, al secondo posto c’è ‘BERE’ !!!”

(*mitico!!!*)

Giuseppe: “…già, la cosa più importante è la ‘communication‘ e il ‘kouryuukai‘ – (交流会 incontro/scambio culturale)”

F-san: “Sì! Communication e kooryuukai!!”

La serata procedeva benissimo e il feeling aumentava proporzionalmente al tempo trascorso e alla quantità di sakè! E tra un tipo di sashimi e l’altro (tonno, sgombro, salmone, calamaro, testa di polipo, ecc ecc.):

F-san: “…Domenica che fai? Sei libero?”

Giuseppe: “…hmm… – (cerco inutilmente di ricollegare mentalmente “nichi-youbi” a domenica per confermare se avevo capito bene, ma poi mi butto…) – …sì, sono libero!”

F-san: “Ok! Ci vieni a casa mia a mangiare l’anago? L’hai mai mangiata?”

Giuseppe: “…sì… d’accordo, grazie! Non l’ho mai mangiata ma non vedo l’ora!”

F-san: “Allora ti spiega tutto lui – indicando un altro ragazzo – su come arrivare e quando incontrarci! Grande, mia moglie penso che rimarrà sorpresa quando vedrà che c’è pure un Italiano a casa nostra!!”

(*perfetto!*)

Purtroppo non ho foto di questa serata, perchè il tempo è volato e la ‘communication‘ ha ovviamente preso il sopravvento! Ho cercato infatti di scambiare due parole con tutti, con la scusa di presentarmi e fare un “kanpai!” (brindisi). Anzi mi ha fatto piacere vedere generalmente, e da parte del capo in particolare, il piacere ad avere tra loro uno straniero e a volergli presentare il Giappone, e allo stesso tempo la consapevolezza che questa mia esperienza oltre che lavorativa è un’occasione unica per conoscere il loro paese e viaggiare! Così come la battuta sull’importanza della comunicazione e del confronto culturale non solo mi ha trovato d’accordo, ma ha anticipato una parte del mio discorso di presentazione con cui (con la festa e allegria in stato avanzato), in toni equilibratamente seri e scherzosi, ho ribadito le mie buone intenzioni e la speranza che questi 8 mesi siano fruttuosi e indimenticabili per entrambe le parti. Ovviamente, il discorso l’ho preparato da solo tutto in giapponese e a quanto pare li ha stupiti… anche se qui si meravigliano e ti dicono bravo anche se dici solo “grazie” o “buongiorno” in giapponese, come se in 4 mesi qui non avessi fatto niente!

Come si può intuire, il prossimo post sarà sul pranzo “anguilla-party” (anche se l’anguilla è stato solo un pretesto e solo una delle tante cose assaggiate quel giorno), di cui invece ho un bel po’ di foto! Ecco un’anteprima, ciao!

Che mix!

Che mix!


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6 responses

1 02 2009
Criss

concordo…
COMMUNICATION.. e poi BERE!!
ahuahuahauh

4 02 2009
いちご

Insomma, non è sempre quel che si dice… che i giapponesi sono tutti freddi e che la gerarchia sul posto di lavoro è molto rigida. O forse con te hanno fatto un eccezione? ^_*
Come di consueto mi permetto di romperti le scatole e di porti qualche domanda circa alcune mie curiosità per spingerti a scoprire (o a dirmi, se già lo sai) se sono vere o no.
Da quel che so i posti di lavoro organizzano spesso feste da fare insieme ai colleghi. Gli uffici organizzano gite per andare a vedere i ciliegi in fiore o per andare a vedere i colori degli aceri (Momiji credo che sia la parola, letteralmente foglie rosse, ma non so se si usi anche per dire l’acero in sè) o ancora e feste per l’inizio del nuovo anno. Che ci sai dire in proposito? O, cosa riesci a scoprire?
Un bacione e tanta fortuna nel nuovo lavoro *_*

4 02 2009
giupan

è vero, i tanto amati nomikai li fanno in genere a inizio/fine periodo’-anno (io sono stato in quella di “inizio anno” a settembre, e prenatalizia), in occasione di nuovi arrivi e di partenze.
Nella mia compagnia organizzano anche un’attività ricreativa, penso una volta al mese. Il mese scorso è stata una cena a base di sushi con tanto di “cuochi” venuti a preparare il tutto sul posto e a rispondere alle domande dei partecipanti. Sto mese, notizia fresca di oggi, hanno organizzato pattinaggio sul ghiaccio e se non ho capito male c’è anche qualche “evento” (イベント) nel mezzo (magari qualche esibizione, boh).
Di gite non ho ancora sentito parlare, ma non mi stupirebbero.
E’ vero, organizzano le cose, e nelle grandi compagnie (o almeno nella mia che è abbastanza grossa e “benestante”) vedo che c’è anche una sorta di “union” (chiamalo partito, sindacato, unione) dei lavoratori, con tanto di giornalino settimanale e attività varie. Penso siano molto “aperti” qui, tanto che il mio senpai ieri a pranzo mi diceva “quando finirai qui, se cercherai lavoro cercalo in una grande compagnia perchè si prendono cura dei diritti dei lavoratori, hai le ferie che ti spettano (pure quelle per maternità/paternità), ecc… mentre nelle piccole non è così, e c’è meno flessibilità”… Ora, secondo me da noi la pensiamo al contrario, però non saprei…
In ogni caso lavorano tantissimo, ma è proprio la loro natura, che ci vuoi fa….. Già questi ritmi non mi piacciono, figurati se dovessi lavorare quanto loro (leggi dalla mattina alle 8.30 alla sera alle 9 minimo…).. Dimmi tu se questo è un uomo… ^_^

5 02 2009
いちご

Che bello! Una volta ci fai una scannerizzazione di una pagina del giornaletto? XD Non capiremo una mazza ma vabbè u.u

4 03 2009
サルヴァトーレ

mmm…come no Totò….
Mi piacerebbe che mi chiamassero Totò e così sarebbe se non facessero l’ errore di non pronunciare l’ accento finale.
Come tu ben sai la parola Toto è molto popolare in Giappone, perché si trova in tutti i bagni pubblici 😦
Ho optato dunque per Salvatore, che ovviamente viene trasformato in Sarubatoresan dai Giapponesi ed in Saruvatori (o qualcosa di simile) dai colleghi anglofoni.

5 03 2009
giupan

サルヴァトーレ君,

effettivamente Giuseppe (ジュセッペ [juseppe]) è più facile, anche se non so perchè ma spesso lo ricordano come [joseppe]…. e Peppe assolutamente no problem, ma raramente mi chiamano cosi.

Salvatore… forse è lunghetto per loro, ma non è che avevi molte alternative.
Totò… forse se trascritto トトー l’accento sulla prima si sentirebbe meno.
Volendo eliminare il problema accento le alternative sarebbero Turi (ma il suono “tu” manca, e perciò escluso a priori anche Turiddu!), Toti (ma il suono “ti” manca…)… Tore non mi piace…

…che ne dici di サルヴォ? 😀

scusa, troppe seghe mentali col katakana, ma è troppo divertente 😉

A parte questo… non so se ci hai già provato, ma creare una versione di “Salvatore” in Kanji è una tragedia, ne servono 2000 e sarebbe illeggibile. Consolati, anche Giuseppe è un casino: in realtà basterebbero “solo” 3 kanji, ma kanji con il suono “pe” non esistono (solo “pen” o “pee”)…

Sayonara!
寿節辺

28 01 2012
rocco

Secondo me una cosa molto interessante che potevi postare è : “Secondo te, in base a quali parametri ti hanno scelto al vulcanus japan ?” dato che i moduli da compilare sono molti, è chiaro che non posso leggere tutti i dati di 900 domande…evidentemente si affidano molto a :
1) il voto degli esami
2) l’eta’
3) l’eperienza
4) predilogono alcuni corsi di laurea in particolare
5) se hai solo una laurea magistrale o anche la specialistica

Sarebbe improbabile creare una selezione con tutte le variabili in gioco sarebbe impossibile un confronto reale, evidentemente si affidano a pochi paramentri, secondo te quali sono ? o secondo la tua esperienza perchè immagini che ti abbiano potuto scegliere ?…perchè sei un ingegniere ?…per i tuoi voti ? o altro…mi piacerebbe sarepere questo. grazie

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